L’ambiente dinamico che ci circonda

Dott.ssa Lucia Bocchi.
Psicologica, psicoterapeuta, psicologa dello sport

03.09.2021

Come dice giustamente il dott. Pincella il benessere di una persona è determinato dall’adattamento costruttivo delle avversità esterne, in altre parole, vivere bene nell’ambiente dinamico che ci circonda.
Inoltre, dobbiamo adattarci al meglio gestendo anche l’ambiente interno a noi: le percezioni, le sensazioni, le emozioni, i pensieri, le credenze, i valori morali ed altro ancora.

Quindi per garantirci una buona qualità di vita dobbiamo gestire in omeostasi due ambiti: l’ambiente esterno e l’ambiente interno, che ovviamente si influenzano vicendevolmente. Già così il sistema diventa
più articolato, se aggiungiamo che ognuno di noi vede la realtà esterna con un filtro personalizzato e che essendo animali sociali, per nostra natura siamo ‘obbligati’ ad interagire con altre persone, possiamo capire come il sistema diventa estremamente complesso.

Come trovare il giusto equilibrio per raggiungere il benessere mentale?
Una delle maggiori difficoltà dell’essere umano è trovare il giusto equilibrio integrando aree che spesso si trovano ai poli opposti, ad esempio: l’aspetto emotivo e l’aspetto razionale; il simpatico tono e il
parasimpatico del sistema nervoso; il sonno e la veglia; il sentimento di odio e l’amore; il lavoro e il riposo; l’attività sportiva e l’ozio sul divano; l’egoismo e l’iper-altruismo e così via. Spesso tendiamo a polarizzarci sugli estremi di un continuum perché ci sembra che l’estremismo ci fornisca minore ansia e confusione, aumentando il senso di sicurezza. In questo movimento oscillatorio viviamo la nostra vita cercando un equilibrio personale, che dia un senso al movimento stesso. L’epigenetica ci insegna che ciò che viviamo in questa vita modifica la nostra essenza interiore, trasmettendola attraverso il DNA alle generazioni successive sottoforma di memoria cellulare. E non è tutto, la modalità con cui gestiamo gli stimoli del nostro ambiente interno ed esterno è già una sorta di comunicazione e modifica del nostro DNA. Quindi, direi che il benessere è un diritto da conquistare per tutti noi, ma è anche un dovere, poiché sarà il miglior regalo trasmissibile alle generazioni successive.

Quali sono gli ambiti di maggiore disequilibrio per l’essere umano?
Le relazioni umane, questa è la risposta più gettonata dopo anni di attività clinica con i miei pazienti.

Pur essendo intrinsecamente animali sociali, uno degli ambiti più difficili da gestire sono le nostre relazioni con gli altri esseri umani, che paradosso! In particolare le relazioni più complesse le viviamo con coloro che ci ‘nutrono (o non nutrono) emotivamente’ e che ci fanno sentire al ‘sicuro (o in costante pericolo)’. Due bisogni fondamentali per la sopravvivenza della nostra specie: nutrimento e sicurezza. L’imprinting positivo delle relazioni di attaccamento, che ci hanno nutrito con un buon cibo emotivo, ci aiuterà ad avere un efficace 'radar interno' per evitare relazioni tossiche durante la vita.

I meno fortunati, utilizzeranno un modo di nutrirsi emotivo perlopiù tossico, ed il cibo vero spesso diventerà la compensazione per riempire i vuoti interiori. Oltre a ciò, la tipologia delle relazioni affettive
instaurate con gli altri esseri umani assomiglieranno sempre più a un ‘comfort food’ o al ‘junk food’ e con una durata sempre più limitata, tipica del ‘fast food’.

Tra cibo ed emozioni esiste un forte collegamento, infatti saperci nutrire con del buon cibo produce dopamina nel circuito del piacere e questo ci fa stare bene. Un buon equilibrio della varietà alimentare e le
giuste quantità ci protegge da eventuali scivoloni verso il pericolo dei terribili disturbi alimentari, purtroppo in costante aumento. Tuttavia, a volte l’equilibrio non è facile da mantenere, poiché siamo tentati a
scegliere i cibi in base all’umore, in particolare per il genere femminile che è più soggetto a sbalzi ormonali e questa non è una buona cosa. Consumare cibi troppo grassi o zuccherati ci gratifica momentaneamente, purtroppo per l’effetto della saturazione dopaminergica, siamo costretti ad assumerne sempre maggiori quantità (lo stesso meccanismo dell’abuso di droghe e alcol), questo genera un senso di colpa (all’idea di aver danneggiato il corpo o la sua immagine) con un conseguente abbassamento dell’autostima e per finire, spesso, l’autopunizione più comune è l’assunzione di altro cibo (spazzatura).

Abbiamo bisogno di avere una ‘sana fame’ e non distorta dagli eventi della vita per essere felici dentro e fuori! Quindi per il nostro benessere, proviamo a scegliere di costruire buone relazioni con gli altri esseri umani, a partire da noi stessi. Sapremo nutrirci con cibo sano e nutriremo con altrettanta cura. Facendo ciò avremo un’abbondante produzione di ossitocina e di dopamina gli ormoni della felicità e del nostro stare bene!

Sapete quali sono i fattori di maggior all’erta per un essere umano?
L’isolamento e la costrizione. Il nostro sistema nervoso si agita quando siamo isolati dal ‘branco’ perché questo non ci fa sentire protetti e sicuri. Lo sport al contrario crea reti sociali e condivisione con gli altri esseri umani. Questo è valido sia per l’agonismo sia per i settori dilettantistici, così come per gli sport di squadra e gli sport individuali (dove non mancano mai le opportunità di socializzazione).

E nuovamente siamo alla tematica delle relazioni, stavolta socio-sportive come fattore protettivo del nostro benessere. E riguardo alla restrizione? L’attività sportiva è il migliore movimento organizzato che si possa fare liberamente nello spazio e nel tempo! Muoverci in modo scoordinato senza senso come un bambino di tre anni non riesce a darci gioia da grandi, non più da quando impariamo a coordinare i nostri arti.
L’ambiente ideale in cui fare attività sportiva/ricreativa è la nostra meravigliosa natura. Numerose ricerche dimostrano quanto è grande il beneficio psicofisico (in particolare per il nostro sistema nervoso autonomo) di 48 ore di attività nella natura. Oltre al fatto che, il piacere di una buona attività sportiva ci regala quel senso di libertà e di gioco provato da bambini e grazie al rilascio betaendorfine lo stress si riduce e il piacere si moltiplica!

Ed ecco che il ciclo si chiude, quindi il benessere psicologico è la migliore gestione di fattori esterni ed interni della nostra vita. Il ben-essere è il risultato del nostro essere in continuo divenire: ciò che mangiamo (cibo sano), come ci muoviamo (attività sportiva), dove viviamo (a contatto con la natura) e con chi ci relazioniamo (buone relazioni) …e tutto ciò è intensamente interconnesso!
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