La priorità: materie prime di qualità assoluta per la dieta della nazionale italiana. E poi ricette originali, che soddisfino la mente prima del palato: “Perché si mangia prima con il cervello e poi con la pancia”. PRE E POST PARTITA DELLA NAZIONALE ITALIANA Il giorno della partita viene definito quello dello “smantellamento fisico” mentre il recupero, racconta, “è una fase di ricostruzione. Per poterla fare serve tanta acqua che viene veicolata a lavorare in maniera corretta attraverso la somministrazione di carboidrati. Questa è una delle cose fondamentali che facciamo”. In sintesi: dalla sera prima della gara viene aumentata la somministrazione di carboidrati e vengono ridotti i grassi. I carboidrati sono alti sia prima della partita che dopo, ma con una sequenza di somministrazione che passa da carbo a rapida assimilazione subito dopo la partita fino a lenta assimilazione nelle 4 ore successive alla gara. Un esempio? I cereali integrali. “Il carboidrato non è solo energia, ma è anche recupero, per quanto riesce a veicolare l’acqua all’interno della cellula. Una cellula idratata, tonica, è in grado di comunicare uno stato di benessere più una serie di reazioni all’interno dell’organismo che orientano al recupero dello stesso”, spiega Pincella. IL MENÙ DEGLI AZZURRI A questo punto inevitabile chiedere quale sia il menù tipico per gli Azzurri in ritiro: “Frutta, verdura e alimenti integrali, per le fibre che contengono, sono fondamentali. Non devono mai essere carenti. Bisogna gestire tutto questo per lavorare sulla salute intestinale perché le fibre diventano una matrice che alimenta i batteri benefici intestinali. Non possiamo mettere l’integrale però a ridosso della gara, né prima né subito dopo perché rallenta l’assorbimento degli zuccheri, nel resto della giornata sì”. E la pizza? Ci sarà come premio alimentare perché “serve un eccesso calorico che va a stimolare anche gli ormoni. Una volta a settimana può servire, ma la facciamo noi”. LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA >>